TV laser Trichroma Supertest Hisense 120L9G |Rivista AV

2022-05-29 09:19:05 By : Ms. Rainie Zhang

“Approfondimento con misure complete del nuovo Tri-Laser TV Hisense L9G che si candida a nuovo riferimento del settore, grazie non solo alla straordinaria estensione del gamut e al flusso luminoso più elevato rispetto ai diretti concorrenti ma soprattutto per l'elevata qualità d'immagine con una calibrazione semplice e veloce.”

Lo scorso marzo c'eravamo lasciati con un incoraggiante first look del nuovo Laser TV Hisense L9G, disponibile in Italia in due 'kit', rispettivamente con schermo 'rigido' da 100" ad elevato guadagno e con schermo 'morbido' di tipo ALR da 120" a guadagno decisamente più basso. Il proiettore con tecnologia DLP, con chip DMD da 0,47", è caratterizzato dalla risoluzione UHD 4K (3840x2160), può contare su un doppio sintonizzatore con slot per CI+ con certificazione tivùsat, una completa sezione smart con sistema VIDAA e schermi di proiezione inclusi nell'offerta, con l'installazione gratuita. Il nuovo Hisense L9G è dotato di sorgente luminosa con tre gruppi di laser discreti per le rispettive componenti RGB, ha un flusso luminoso dichiarato di 3.000 lumen e copre quasi completamente lo spazio colore REC BT.2020. Tutte le caratteristiche complete sono nell'articolo che ho citato e che vi invito a rileggere. In queste ultime settimane ho analizzato decisamente a fondo il nuovo prodotto e l'ho anche confrontato con gli altri prodotti che ho avuto a disposizione, soprattutto con BenQ V7000i (laser fosfori), il Samsung LSP9T (trilaser) e il VAVA Chroma (trilaser anche questo).

Purtroppo ho dovuto subito escludere dal confronto il VAVA perché è ancora troppo acerbo e ne sarebbe uscito con le ossa rotte; per il VAVA preferisco attendere una versione del firmware più adeguata alle necessità. In ogni modo il diretto concorrente, per prezzo e caratteristiche, è il Samsung che ho già analizzato a fondo in due articoli, il primo più 'verticale' sul sistema di illuminamento e il secondo invece più 'orizzontale' sull'intero prodotto. Quello che segue è un articolo abbastanza tecnico, con indispensabili misure che mi aiuteranno a spiegare perché (SPOILER) il nuovo Hisense L9G è un eccellente prodotto, quali sono le caratteristiche che ho apprezzato di più, quali sono i 'lati oscuri' che ho potuto rilevare, e soprattutto quali sono le impostazioni da modificare e le calibrazioni da fare per spremerlo al massimo delle sue possibilità, almeno con l'ultimo firmware che ho avuto a disposizione. Per il test ho ricevuto il 'kit' con schermo ALR da 120", ovvero con superficie utile di 2,65 metri di base, per quasi 4 metri quadrati di superficie e guadagno misurato di circa 0,55. D'altra parte ho avuto l'opportunità di testarlo nel punto vendita di Gruppo Garman su schermo rigido con diagonale da 100", ovvero 2,21 metri di base per 2,75 metri quadrati e guadagno più che doppio.

Misurare il flusso luminoso di un proiettore a tiro cortissimo è decisamente impegnativo perché le tolleranze sul posizionamento degli strumenti di misura devono essere estremamente ridotte. Con i proiettori a tiro lungo, tra la lente del proiettore e le sonde di illuminanza passano anche più di 4 metri, mentre con i proiettori UST anche meno di 40cm. Se la tolleranza nelle misure dei proiettori classici è di un centimetro, quella dei proiettori UST è dell'ordine del millimetro. Inoltre, nella misura del flusso luminoso ho tenuto la lente di correzione del coseno dello strumento di misura, perfettamente allineata alla superficie dello schermo, in modo che il valore rilevato permettesse di calcolare i valori di luminanza attesa senza correzioni. Maggiori informazioni sul flusso luminoso e come misurarlo sono in questa guida. 

In queste condizioni, il nuovo Hisense 120L9G ha prodotto un flusso di ben 2.297 lumen (misurati solo al centro) con bilanciamento del bianco D65 perfettamente calibrato: è il proiettore DLP a tiro cortissimo più luminoso sulla piazza, almeno tra quelli che ho potuto misurare, invero piuttosto numerosi. La nota per me estremamente interessante è che è possibile modulare la potenza della sorgente luminosa fino al 40% in meno e in 20 diverse posizioni. Questa possibilità non esiste nel proiettore Samsung LSP9T mentre nel BenQ è possibile scegliere due livelli, normale ed ECO (38% in meno). Il nuovo Hisense 120L9G, con il bianco calibrato, è più luminoso sia rispetto al Samsung (14% in più) e soprattutto rispetto al BenQ (45% in più) ed è anche decisamente più versatile e consente di ridurre il flusso luminoso per la visione dei contenuti SDR e in locali oscurati.

Il nostro Hisense L9G non è un proiettore nel senso più classico del termine. Al contrario prevede uno schermo di proiezione che fa parte del 'pacchetto' e deve essere scelto con cura. Come già anticipato, il modello 100L9G prevede uno schermo 'rigido' ad elevato guadagno: il livello di luminanza al centro dello schermo supera i 400 NIT senza taratura e arriva a superare i 356 NIT con il punto del bianco tarato perfettamente. Si tratta di valori importanti per immagini ben visibili anche in un soggiorno ben illuminato, anche dal sole. Con lo schermo rigido l'angolo di visione è un po' sacrificato e per una visione ottimale è necessario sedersi entro un angolo di 30 gradi, possibilmente ad almeno 3 metri. Il modello 120L9G prevede uno schermo morbido a basso guadagno da 120"; in questo caso la luminanza è vicina ai 100 NIT senza calibrazione per scendere a poco meno di 90 NIT con il punto del bianco calibrato alla perfezione.

Ottime notizie anche dal rapporto di contrasto nativo che sale decisamente rispetto a tutti gli altri proiettori Hisense provati fino a pochi mesi fa. Il valore misurato in default, nella modalità 'Standard', vale 1022:1 mentre dopo la calibrazione, scende pochissimo e si ferma a 977:1. Il rapporto di contrasto del BenQ è leggermente inferiore (rispettivamente 943:1 default e 864:1 calibrato D65) a quello dell'Hisense 120L9G; quello del Samsung LSP9T invece è decisamente più elevato per merito del chip DMD utilizzato, con qualità superiore e dimensioni più generose, ovvero con diagonale da 0,66" e risoluzione di 2.716 x 1.528: il rapporto di contrasto del Samsung è di 1.806:1 in default e 1.423:1 con la calibrazione del bianco D65.

I Laser TV attualmente sul mercato sono divisi in due gruppi, almeno dal punto di vista della sorgente luminosa. Ci sono quelli con sorgente luminosa ibrida, quindi con laser blu e una miscela di fosfori gialli, con buon flusso luminoso ma con una insufficiente copertura del gamut DCI-P3. In questo caso alcuni proiettori sono dotati di un filtro colore interno al percorso luminoso che interviene in alcune modalità d'immagine e che provvede a ridurre l'ampiezza dello spettro delle componenti verde e rossa ma al prezzo di un sensibile abbassamento del flusso luminoso.

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Il BenQ V7000i è uno di questi: qui in alto potete osservare lo spettro di emissione delle tre componenti cromatiche del bianco. A sinistra (in alto se state usando uno smartphone) 1.600 lumen reali dopo il bilanciamento del bianco, a destra dopo l'intervento del filtro colore DCI-P3 con i lumen che scendono a poco più di 1.000.

Il secondo gruppo di proiettori UST utilizza tre gruppi di laser RGB. Il laser è caratterizzato da uno spettro di emissione molto 'stretto', caratteristica che ne determina una saturazione elevatissima: i proiettori 'trilaser' comprono nativamente un gamut colore con un'area che, per estensione, supera di misura anche il gamut REC BT.2020 e senza bisogno di filtro colore, quindi con gli stessi lumen 'originali'. Sia Hisense che Samsung, dichiarano il 107% di copertura rispetto al gamut REC BT.2020. E ci sono addirittura riviste online che hanno 'misurato' fino al 103,7% di copertura del gamut REC BT.2020 come passionhomecinema.fr, ovviamente sbagliando. 

Qui in alto potete osservare il grafico del Samsung LSP9T (sovrapponibile ai risultati dell'Hisense L9G) pubblicato da passionhomecinema.fr. Ebbene, le coordinate del verde sono giustamente traslate verso sinistra anche se errate (il punto reale è quasi sul bordo dello spazio colore e potete verificarlo nel grafico subito più in alto, realizzato con ColourSpace), in modo che il triangolo di gamut riprodotto NON riesca a coprire una piccola zona dal giallo al vertice del verde, che vale circa il 2% dell'area dello spazio CIE 1931. Ergo, Samsung e Hisense Trilaser, coprono in realtà quasi il 98% del gamut REC BT.2020 e non il 106% - 107% come dichiarato nelle caratteristiche oppure il 103,7% rilevato dal software Chromapure pubblicato da passionhomecinema.fr. In casi come questo è necessario precisare. Approfondimenti su spettro dei colori primari e copertura del gamut sono in questo articolo.

Le sorgenti luminose laser soffrono di un effetto collaterale che deriva dalla 'coerenza' del flusso di fotoni che lo compongono. Normalmente, una sorgente luminosa 'classica', come una lampada ad incandescenza oppure una lampada a scarica (quelle dei proiettori più 'classici') emettono fotoni in ogni direzione e tutti dotati di frequenze piuttosto eterogenee. La particolare conformazione del 'bulbo' con parabola e del percorso luminoso, concentrerà il fascio di fotoni in una certa direzione ma i fotoni continuano a 'mischiarsi' tra loro in maniera caotica. Benché lo spettro di emissione delle sorgenti LED pure sia più ristretto, sia nello spettro di emissione che nell'angolo di emissione, non ci sono particolari differenze nella struttura dei fasci di fotoni rispetto alla luce generata da una lampada tradizionale. 

Nelle sorgenti luminose laser invece, con spettro di emissione piuttosto stretto, i fotoni tendono ad organizzarsi in 'gruppi', lasciando 'scoperte' alcune zone. Il risultato è che si crea una struttura microscopica non uniforme, con delle 'macchioline' oppure, se preferite, una specie di 'sbrilluccichio' che è assolutamente fisso e immutabile, quindi visibile, specialmente a distanza ravvicinata e quando vengono proiettate immagini uniformi. Questo difetto, chiamato 'laser speckling' (letteralmente, macchiettatura laser) può essere attenuato con varie soluzioni, è praticamente invisibile nella componente blu, mediamente visibile in quella rossa e ben visibile nella componente verde, a cui i nostri occhi sono più sensibili. 

Esistono alcuni sistemi per 'misurare' quantità e qualità del laser speckling ma non sono ancora universalmente accettati, sono in parte sperimentali, necessitano di procedure piuttosto complesse e strumentazioni costose: per questo elemento ho preferito continuare con l'analisi puramente soggettiva, con lo speckling del nuovo Hisense sensibilmente meno percepibile rispetto a quello del Samsung, divario che aumenta in presenza di schermi ALR che notoriamente finiscono per esaltare leggermente questo effetto collaterale delle sorgenti luminose laser purissime.

La quasi totalità di proiettori a tiro cortissimo prevede un'ottica fissa, quindi senza zoom e senza lens-shift. Le caratteristiche essenziali si riducono a due valori: il rapporto di tiro, ovvero quello tra la distanza tra l'obiettivo e la superficie dello schermo, e l'offset, ovvero la distanza verticale tra il piano su cui poggia il proiettore e la base inferiore dell'immagine proiettata. In alto i due 'schemi' con le dimensioni al millimetro dei due diversi 'kit', con schermo rigido da 100" e con schermo 'morbido' da 120". Vi ricordo che le due versioni dell'Hisense L9G non sono dotate di messa a fuoco manuale e ognuno dei due modelli metterà correttamente a fuoco bene soltanto sullo schermo in dotazione. Questa particolarità da un lato dovrebbe semplifica l'architettura dell'obiettivo, per una immagine ancora più precisa nei particolari più minuti. Dall'altra rende impossibile cambiare in un secondo momento le dimensioni dello schermo. Come già sottolineato nel paragrafo dedicato al flusso luminoso, il nuovo Hisense L9G arriva fino a 2.300 lumen eqv, misurati al centro dell'immagine. 

Ebbene, lo schermo 'rigido' con diagonale da 100" ha un guadagno così elevato che, dopo la calibrazione, vengono generati circa di 350 NIT di luminanza. La particolare superficie di questo schermo rigido, in parte assorbe la luce residua dall'ambiente e diffonde con più efficienza quella che arriva dall'ottica del proiettore. Con un guadagno così elevato, lo scotto da pagare è un angolo di visione decisamente ristretto: prendete questo schermo solo se il vostro ambiente prevede punti di visione non troppo vicini e, soprattutto, entro un angolo di 40 gradi.

Lo schermo 'morbido' utilizza una superficie ALR classica, con una struttura coperta da microlenti a sviluppo orizzontale che hanno lo stesso obiettivo dello schermo rigido, ovvero diffondere nell'ambiente quasi esclusivamente la luce del proiettore e non quella che arriva da altre direzioni, soprattutto dall'alto. Lo schermo 'morbido' svolge il compito di NON diffondere la luce ambiente residua in maniera decisamente più efficace rispetto allo schermo rigido, elevando in maniera sensibile il rapporto di contrasto percepito, anche con tanta luce in ambiente. Il rovescio della medaglia è un guadagno decisamente più contenuto, che lascia comunque un picco di luminanza di circa 85 NIT e con un angolo di visione molto ampio, addirittura più ampio di quello di molti televisori.

Il menu 'Impostazioni' prevede anche installazioni a soffitto e in retroproiezione. Nel caso di installazione a soffitto, bisognerà ruotare lo schermo di 180 gradi, in accordo alla posizione dell'ottica. Come già anticipato, è possibile controllare il flusso luminoso che può essere limitato fino al 40% in meno rispetto alla potenza massima. Questo tipo di controllo è disponibile sono in alcune modalità predefinite, ovvero Cinema Diurno, Cinema Notturno e modalità Dinamica.

Trovare la posizione perfetta per annullare tutte le distorsioni geometriche, è cosa piuttosto semplice, grazie soprattutto a piedini regolabili in altezza abbastanza accessibili. In alcuni proiettori i piedini sono purtroppo 'ben nascosti' al di sotto del telaio e ben lontani dai vertici; è il caso - ad esempio - del proiettore Samsung LSP9T: ogni volta che bisogna regolare uno dei piedini, bisogna alzare il proiettore, perdendo quindi la posizione e costringendo a ricominciare quasi da capo. Il Trichroma Hisense ha anche la possibilità di regolare le distorsioni geometriche su 8 punti, sia manualmente che in maniera automatica: si tratta di strumenti che semplificano sicuramente e riducono i tempi di installazione ma che vanno ad elaborare ulteriormente l'immagine, diminuendo la risoluzione effettiva: dovrebbero essere evitate.

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Il menu del nostro Hisense L9G è praticamente identico a quello degli altri TV e Laser TV del produttore di Qingdao. Tra le poche differenze, nel menu 'Sistema' c'è la voce 'Impostazioni del Proiettore', in cui è possibile selezionare altre configurazioni di proiezione (soffitto, retroproiezione etc.) e attivare le correzioni geometriche manuali e automatiche, quest'ultime - come ho già spiegato - possibilmente da evitare.

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Il menu 'Immagine' è quello più importante e cambia leggermente a seconda del tipo di segnale in ingresso, ovvero se con gamma dinamica standard oppure di tipo HDR (sia HDR10 che HLG). Le impostazioni d'immagine predefinite sono cinque, sia con segnali SDR che HDR e cambia leggermente la nomenclatura. In SDR abbiamo 'Standard', 'Cinema Diurno', 'Cinema Notturno', 'Dinamica' e 'Sport'. In HDR abbiamo invece 'Standard HDR', 'Giorno HDR', 'Notte HDR', 'Dinamica HDR' e 'Sport HDR'. Ad ogni ingresso viene associatata automaticamente l'ultima impostazione predefinita selezionata.

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Dopo aver selezionato una delle modalità predefinite, con la voce 'Impostazioni della Modalità' che è nel menu immagine, è possibile entrare nelle impostazioni base, dove è possibile regolare la maggior parte dei parametri base come 'Luminosità', 'Contrasto', 'Saturazione colore' e compagnia. Attenzione soltanto a due particolari: la seconda voce di questo menu, che si chiama 'Livello di Illuminazione', permette di variare la potenza della sorgente luminosa su 20 punti, fino a ridurla del 40% rispetto a quella massima. Questo controllo è presente soltanto nelle impostazioni predefinite 'Diurno', 'Notturno' e 'Dinamica', sia in HDR che in SDR; in 'Standard' e 'Sport' non è presente.

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Tra le varie impostazioni da modificare, se il segnale video di 'partenza' fosse di qualità elevata (streaming di qualità come Apple TV+, Disney+, Amazon Prime Video, Blu-ray Disc ed emittenti via satellite) vi consiglio di spegnere tutti i vari DSP per la riduzione del rumore e degli artefatti di compressione sul segnale video, funzioni che magari possono tornare utili nella visione dei canali su Digitale Terrestre, con canali ancora più compressi, alcuni al limite della decenza, come gli stream regionali di Rai 3 a risoluzione standard. Tra le impostazioni, è possibile selezionare 4 diverse impostazioni predefinite per il bilanciamento del bianco. Le impostazioni più interessanti sono due, CALDO 1 (leggermente 'troppo' calda) e CALDO 2 (da preferire, comunque un pochino 'freddina'). Maggiori particolari con le misure, un pochino più avanti.

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Nel sotto-menu delle 'Impostazioni Avanzate', è possibile selezionare il gamut di riferimento ('Auto' oppure 'Nativo'), è possibile calibrare i sei colori di riferimento su tre assi (tinta, saturazione e livello), è possibile calibrare il bilanciamento del bianco su 2 punti e su 20 punti, si possono selezionare cinque differenti curve del gamma (2.0, 2.2, 2.4, 2.6 e BT.1886), con ulteriore affinamento della curva intervenendo su 20 punti. In buona sostanza, le possibilità di calibrazione sono ottime e tutti gli strumenti funzionano dignitosamente, decisamente meglio rispetto agli ultimi proiettori Hisense che ho avuto l'opportunità di testare. Ora la calibrazione è decisamente più veloce.

Misure e calibrazione con segnali SDR

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Veniamo ora alle prime misure, con segnali a definizione standard e impostazioni predefinite. Eviterò di pubblicare le rilevazioni effettuate nelle modalità 'Dinamica' e 'Sport' perché sono le più lontane dal riferimento. L'impostazione predefinita che viene caricata all'accensione e ad ogni sorgente è quella 'Standard' e, come al solito, propone una immagine con bilanciamento del bianco freddo, colorimetria mediocre, saturazioni esagerate e una buona dotazione di DSP video attivati, quali riduzione del rumore, riduzione degli artefatti di ricampionamento e interpolazione dei fotogrammi.

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Le impostazioni predefinite Cinema Diurno e Cinema Notturno vanno decisamente meglio. Il bilanciamento del bianco è leggermente più caldo del necessario ma gli errori sono contenuti e in realtà, in un ambiente casalingo con un residuo di illuminazione ambientale (il bilanciamento delle luci di casa è statisticamente più 'caldo') la scelta di lasciare il bilanciamento del bianco così come è, potrebbe tornare anche utile. Il gamma però è troppo alto e in un soggiorno illuminato sarebbe meglio abbassarlo, almeno ad un coefficiente di 2,2.

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Ecco invece i miei suggerimenti per una velocissima calibrazione. Sono partito da 'Cinema Diurno', ho scelto il massimo della potenza di illuminazione (20), ho impostato la luminosità a 51, il contrasto a 76, la nitidezza 5, la saturazione a 50, ho DISATTIVATO tutti i processamenti delle immagini, compreso il 'Contrasto Adattativo' e lo 'Ultra Smooth Motion' (l'interpolazione dei fotogrammi) e ho selezionato la temperatura colore 'CALDO 2' che è leggermente più 'freddina' rispetto a quella 'CALDO 1' che è impostata di default. 

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Tra le impostazioni avanzate, ho verificato che la 'Gamma di Colore' fosse in automatico, ho selezionato il valore 2.2 nel campo 'Regolazione della gamma'  (sarebbe meglio il termine maschile) e nel bilanciamento del bianco ho tolto soltanto 8 punti al Gain della componente Blu. Le mie impostazioni si riferiscono ovviamente alla mia personale installazione. Non conosco ancora quale sia la variabilità tra i vari prodotti ma lo scoprirò presto. Verificherò un paio di proiettori a Roma, in esposizione presso Centro Musicale e Gruppo Garman. Prima o poi dovrei passare anche a Padova da Sound Image: Luca Siesser è stato il primo a dotarsi di questo ottimo prodotto e mi ha anche aiutato a verificare alcune funzioni.

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Ecco il risultato di queste impostazioni, nelle misure a sinistra. Più a destra trovate una seconda calibrazione con sole tre modifiche: impostazione predefinita 'Cinema Notturno', Potenza d'illuminazione al minimo e gamma 2,4. I valori del gamma sono straordinariamente lineari in entrambi i casi. Per quanto riguarda il bilanciamento del bianco, le distanze dei vari punti della scala dei grigi dal riferimento sono estremamente ridotte, con un Delta E medio di appena 0,9 per le impostazioni 'diurne' e un errore massimo ben al di sotto del valore di visibilità. In queste condizioni il rapporto di contrasto è comunque ancora elevato.

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La riproduzione dei colori è altrettanto interessante. Le rilevazioni sulle saturazioni al 75% di intensità luminosa sono eccellenti, con un errore medio inferiore a 1 e un valore massimo di 2,35 ascrivibile solo alla componente blu a saturazione massima che non toglie smalto ad una prestazione a dir poco eccellente, confermata anche dalle varie patch della carta Gretag, con errore medio altrettanto contenuto. 

Misure e calibrazione con segnali HDR10  e HLG

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Passiamo ora alle prestazioni con segnali HDR10, partendo dalle impostazioni predefinite. Anche in questo caso, viene selezionato di default il banco 'Standard HDR', con prestazioni mediocri: lo so, è un andazzo condiviso dalla totalità dei produttori ma non per questo posso evitare di sottolineare la cosa. La speranza che, prima o poi, qualche costruttore cambi idea e inserisca di 'default' una impostazione 'Cinema', non mi ha ancora abbandonato.

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Con 'Giorno HDR' e 'Notte HDR' le cose vanno decisamente meglio, in maniera simile alle prestazioni in SDR. Il bilanciamento del bianco può essere migliorato ma il punto di partenza non è affatto male, con una tendenza alle tinte più calde. Le cose che non vanno bene però sono due. La prima, sicuramente più evidente, è una eccessiva compressione della gamma dinamica, con medie luci troppo avanti, una situazione che va bene in ambienti illuminati ma che quando c'è finalmente il buio, rende le immagini poco profonde. Inoltre, c'è una mancanza di saturazione.

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Qui in alto potete osservare le impostazioni per vedere al meglio i contenuti in HDR10, quindi con luminosità a 51, contrasto a 80, saturazione a 56 e disattivazione di tutti i filtri digitali, esattamente come per i segnali SDR. Per il bilanciamento del bianco, la procedura è la stessa per i segnali SDR: se si parte dal bilanciamento predefinito 'Caldo 1', c'è da posizionare a -12 le componenti rossa e verde sulle alte luci. Se si parte invece da 'Caldo 2', allora c'è da togliere 8 step della componente blu sempre sulle alte luci.

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Per sfruttare tutto il gamut e migliorare la riproduzione dei colori, basta selezionare lo spazio colore 'Nativo' dal menu avanzato e non quello automatico: basta questo semplice gesto perché la colorimetria venga affinata quasi alla perfezione.

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Per il secondo problema il percorso è appena più complesso ma non troppo. Non è possibile selezionare curve del gamma intermedie e non c'è un controllo della compressione dinamica come per altri proiettori. In questo caso l'unica possibilità è quella di modificare manualmente il livello del gamma su 20 punti, portando a -25 la stragrande maggioranza dei livelli (dal 15% fino al 60%), posizionando a -15 il 10% e il 65%, a -10 il 5% e il 70% e lasciando inalterati gli altri.

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Il risultato è sensibilmente più accurato. Del resto una compressione dinamica per la proiezione è sempre necessaria. Nei TV, la luminanza di riferimento è di circa 100 NIT per i segnali con il 50% del livello in ingresso e circa 1.000 NIT per i segnali con il 75% del livello in ingresso. Per la proiezione al buio, si preferisce una luminanza compresa tra 20 e 25 NIT per i segnali con il 50% del livello in ingresso e una luminanza compresa tra 85 e 110 NIT per i segnali con il 75% del livello.

Per quanto riguarda i colori, la modifica del bilanciamento del bianco, l'affinamento della curva del gamma e la scelta dello spazio colore nativo, hanno effetto anche nella precisione della riproduzione dei colori. Le saturazioni intermedie sono ancora più vicine al riferimento, così vicine che possiamo finalmente testarle anche secondo il riferimento REC BT.2020 senza particolari problemi e con prestazioni mai viste prima in un prodotto sul mercato.

Tutto perfetto dunque? Non proprio. L'unico problema che ho rilevato, è la gestione che Hisense fa dei banchi di memoria che sono giustamente separati per i vari 'ingressi' (quindi streaming app e vari ingressi HDMI) ma non quando viene utilizzato lo stesso ingresso. In questo caso è impossibile modificare due differenti bilanciamenti del bianco, indispensabili per riprodurre correttamente segnali con gamma dinamica standard, quindi con sorgente luminosa al minimo, e segnali HDR con sorgente luminosa al massimo: anche scegliendo un diverso bilanciamento del bianco predefinito, questo si porterà dietro le modifiche delle componenti RGB.

Per esser più chiari, se togliamo 8 step alla componente blu nel bilanciamento del bianco 'Caldo 2', troveremo la stessa modifica anche selezionando 'Caldo 1' oppure anche 'Freddo'. Io ho risolto in un modo un po' bizzarro: quando ho bisogno di vedere un contenuto SDR, utilizzo l'app interna al proiettore, caricando il banco 'Cinema Diurno' o 'Cinema Notturno' a seconda del livello d'illumiamento in ambiente. Quando invece devo riprodurre contenuti HDR10, utilizzo una sorgente esterna, attivando di fatto un banco diverso e potendo quindi modulare in maniera più specifica tutti i controlli che servono.

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Le prestazioni con segnali video HLG (Sky, RAI 4K e alcuni servizi di streaming) sono ottime. In questo caso vengono mantenute le stesse impostazioni dei segnali HDR10, quindi una volta impostata la calibrazione per quel tipo di segnali, verrà mantenuta anche per quelli HLG, con colorimetria da primato. Il problema in questo caso è la compressione della gamma dinamica che è troppo blanda, infatti la curva rilevata e quella di riferimento di Calman 2021 sono quasi sovrapponibili, come fosse un TV da 1.000 NIT e questo non va bene. Il livello effettivo del punto del bianco al 65% di intensità del segnale in ingresso è troppo basso e dovrebbe salire di almeno il 30% e bisogna fare i conti con i banchi di memoria poiché le impostazioni per segnali HLG vengono condivise con quelle dei segnali HDR10: stesso problema ma esigenze opposte. In attesa che in Hisense risolvano con qualche riga di codice in più, basta collegare il ricevitore Sky ad una delle porte HDMI e il gioco è fatto. Per RAI 4K invece bisogna smanettare con i controlli.

Ho testato il nuovo Hisense 120L9G con  numerose sorgenti, a partire dal digitale terrestre a scasione interlacciata che ultimamente ha una qualità invereconda, grazie alla necessaria riprogrammazione dei vari bouquet e all'arrivo della compressione MPEG4. Il caso delle declinazioni regionali di RAI 3 è emblematico, con bitrate insufficiente e una straordinaria presentazione di tutti gli artefatti possibili, soprattutto mosquitos. In questo caso i filtri di riduzione del rumore e degli artefatti presenti nel menu immagine qualcosa riescono a fare ma il 'miracolo' è evidentemente molto lontano. La qualità del de-interlaccio è modesta, specialmente nelle trasmissioni sportive ma più che sufficiente per apprezzare l'alta definizione quando presente. Lo zapping è abbastanza rapido e la gestione del canali è molto buona e non fa rimpiangere quella dei migliori TV del costruttore cinese.

Tra le app mancano Disney+ e Apple TV+, ovvero i migliori servizi di streaming per qualità video. Ho usato quindi un set top box Apple TV di ultima generazione e ho verificato la qualità video con 'Ted Lasso' (delizioso e con qualità video spettacolare) e le ultime produzioni Marvel come 'Moon Knight' o l'ultimo corto 'One Shot' dal titolo 'Item 47'... La riproduzione dei contenuti HDR è appagante, soprattutto per le scene con livello di luminosità più elevato e dove i colori esplodono rigogliosi. Nelle scene più scure, vengono fuori i limiti di un rapporto di contrasto nativo un po' sacrificato ma in linea con i migliori prodotti sul mercato. 

La riproduzione audio è l'aspetto meno entusiasmante: l'ho trovato poco esteso in frequenza, sia in basso che in alto, con timbrica appena sufficiente e con qualità complessiva ben lontana dalle prestazioni video. La massima pressione sonora è più che sufficiente per sonorizzare anche ambienti con dimensioni generose, anche se a livelli di volume più elevati, la distorsione armonica inizia ad essere percepibile. Fortunatamente, con HDMI ARC, uscita ottica digitale e anche uscita analogica, potete collegare il nuovo L9G ad un sistema di riproduzione sonora con qualità più adeguata alle immagini.

Il nuovo Hisense 120L9G è semplicemente il miglior Laser TV sulla piazza; ha una sorgente luminosa con tre laser RGB, copre quasi completamente lo spazio colore REC BT.2020, ha un flusso luminoso piuttosto elevato, un rapporto di contrasto in linea con i migliori prodotti sul mercato e sfodera una qualità video più che dignitosa con le impostazioni predefinite 'Cinema'. Il massimo delle prestazioni si ottiene però con una calibrazione manuale, fortunatamente piuttosto semplice da realizzare. Dei due modelli disponibili, consiglio il 120L9G con schermo ALR da 120" per ambienti meno luminosi e per un'area di visione molto più ampia. Il modello 100L9G con schermo rigido da 100" riesce a produrre un livello di luminanza impressionante; quindi è consigliato per ambienti molto luminosi con qualche rinuncia sull'angolo di visione. Se in futuro fosse possibile scegliere, preferirei uno schermo ALR 'morbido' con diagonale da 100", il miglior compromesso tra prestazioni, dimensioni e valori di luminanza.

La notizia ancora più interessante è che è visionabile in numerosi punti vendita specializzati, sia con schermo da 120" che con schermo da 100". L'elenco aggiornato è disponibile a questo indirizzo.

La pagella secondo la redazione di AV Magazine: voto finale 8,0

Per maggiori informazioni: hisense.it/laser-tv

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